Corona virus: approfondimenti sul DPCM

Premessa

Il DCPM che crea le zone rosse, ora esteso in tutta Italia, non intende bloccare tutte le attività economiche.

Solo alcune di esse, a causa dell’elevato rischio di contagio insito nelle loro caratteristiche (palestre, scuole di ballo, ecc…) hanno l’obbligo di chiusura totale, mentre per altre (negozi in centri commerciali soprattutto) l’obbligo permane nei giorni di sabato e di domenica.

Categoria speciale sono i bar e i ristoranti che possono aprire dalle ore 06,00 alle ore 18,00, non possono servire i clienti al bancone e devono garantire il metro di distanza tra tutti gli avventori nei tavolini presenti nel locale.

Regola del metro che dovrà anche essere garantita ai clienti all’accesso in tutte le altre attività commerciali, artigianali o professionali, pena la chiusura dell’azienda.

Rifacendomi all’articolo di ieri circa le responsabilità dell’imprenditore, possiamo fare ulteriori riflessioni su due argomenti prendendo spunto da un articolo apparso sul Sole 24ore di oggi:

  • Le distanze tra i dipendenti sul posto di lavoro
  • L’autocertificazione per recarsi sul posto di lavoro

Le distanze sul posto di lavoro

Innanzitutto occorre riflettere sulla nozione di posto di lavoro.

Se un’impiegato ha una postazione di lavoro fissa in amministrazione il discorso potrebbe essere abbastanza semplice: occorrerà un metro di distanza tra ogni dipendente. Sarà però opportuno regolare gli accessi nei locali comuni quali reception, spogliatoi, zona fotocopiatrice, zona macchina del caffè, ecc…

Più complessa la valutazione dell’operaio in officina o in stabilimento, dell’autista di camion, dei manutentori che lavorano all’esterno, del personale di banco nei bar e di cucina nei ristoranti, ecc… In questo caso non è sufficiente lasciare al dipendente la facoltà di decidere le modalità della prestazione lavorativa in quanto la responsabilità permane in capo al datore di lavoro comunque. Occorrerà quindi rilasciare, in forma scritta, specifiche modalità di comportamento che prevedano le distanze di sicurezza e consegnare i dispositivi individuali di protezione (mansione e guanti) e di disinfezione.

L’autocertificazione per recarsi sul posto di lavoro o per missione

Come ho già scritto all’inizio le attività economiche non sono bloccate.

Il Decreto scrive circa l’incentivazione del lavoro smart ove questo sia possibile, e consente, in deroga a quanto previsto dai contratti collettivi, di porre in ferie o di fare godere i ROL ai dipendenti qualora non vi siano le condizioni per evitare il contagio.

Si consiglia di fornire ai dipendenti l’autocertificazione firmata dall’azienda nella quale si attesta il rapporto di lavoro dipendente in modo che possano esibirla negli eventuali controlli che verranno effettuati.

Qualora non avessero il documento dietro potranno sempre autocertificarsi loro stessi dichiarandosi lavoratori dipendenti che si recano presso la sede dell’azienda.

L’autocertificazione non deve essere giornaliera ma può coprire archi temporali più ampi attraverso apposizione di apposita nota nel documento.

Per maggiori informazioni potete usare anche l’apposita sezione di commenti che troverete in calce a questo articolo (servizio riservato ai soli Clienti dello studio)

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